L’arcobaleno è una delle cose più belle che si possono vedere in cielo: è colorato (ha tutti i colori!), è geometrico, è luminoso. Ma è anche uno dei fenomeni naturali che possono dire qualcosa su quello che siamo.
Il fatto è che l’arcobaleno non è un oggetto come gli altri. Non esiste e basta. Ma esiste relativamente ad altri oggetti, in particolare esiste relativamente al nostro corpo di osservatori che stiamo a guardarlo.
In realtà, come vedremo in futuro, non è che gli altri oggetti non siano relativi, ma spesso è più difficile capire in che cosa consiste la loro dipendenza. Nel caso dell’arcobaleno, invece, si vede subito che ciò che brilla sulla nuvola davanti al nostro corpo dipende proprio dalla posizione del nostro corpo. L’arcobaleno non ha alcun esistenza assoluta.
Non esiste un arcobaleno, ma esistono tanti arcobaleni quanti gli occhi che lo guardano.
L’arcobaleno esiste relativamente al mio corpo. Se il mio corpo si sposta, si sposta anche lui. Se mi allontano dalla nuvola, diventa più grande, se mi avvicino alla nuvola diventa più piccolo. Ma non per questo l’arcobaleno è soggettivo o mentale. Infatti lo si può fotografare. Ma quello che si fotografa non sarà esattamente quello che vedo, bensì l’arcobaleno che esiste relativamente alla macchina fotografica (alla sua lente).
Come vedremo, tutti gli oggetti sono come l’arcobaleno. E la nostra esperienza è come l’arcobaleno.
Ognuno di noi è l’arcobaleno che, in ogni istante, il nostro corpo fa esistere.