Il mondo è fatto di eventi distribuiti nel tempo e, come dovrebbe essere ovvio, il tempo non separa ma unisce. Altrimenti ogni cosa, stante la limitatezza della velocità come ci ha insegnato Einstein, sarebbe isolata da ogni altra cosa.
Diciamolo nel modo più semplice possibile facendo un esempio. Prendete una candela accesa. Tra la sua fiamma e il vostro occhio c’è una intervallo temporale, piccolissimo perché la luce è velocissima per noi uomini, ma comunque misurabile. La luce, cioè, deve viaggiare per coprire la distanza dall’oggetto esterno alla vostra retina (la parte dell’occhio sensibile alla luce).
Questo viaggio, per quanto veloce e breve, richiede tempo.
Quindi ogni cosa che vedete (candela, macchina, mela) è nel passato, almeno relativamente a quello che succede dentro il vostro corpo.
Se il vostro presente fosse fatto solo di ciò che esiste simultaneamente al vostro corpo, il vostro presente non conterrebbe alcunché, perché ogni cosa deve, attraverso la luce, i suoi, la pressione, percorrere un viaggio per fare un effetto sui nostri organi.
E quindi? E quindi si tratta di far fuori un concetto antico, ma sostanzialmente sbagliato, il concetto di passato.
Il passato non è, passato, ma continua a far parte del mondo tanto quanto gli eventi che consideriamo essere parte del presente. L’unica differenza è di natura pratica. Il passato è fatto da eventi lontani che, proprio per questo, non possiamo più modificare e quindi ci appaiono fissati in un’immutabile dimensione.
La luna (1.5 sec luce) o il sole (8 min luce) non sono più nel passato di quanto lo sia una mela che teniamo in mano (pochi picosec). Ma ovviamente sono irraggiungibili dal nostro punto di vista.
Introdurre il concetto di passato è stato molto utile per semplificare la descrizione della realtà, ma come tutte le scorciatoie ha tagliato via molto di quello che dovevamo capire. In sintesi
il mondo è un insieme di eventi divisi da quantità discrete di spaziotempo e uniti dai rapporti di causa. Tutto cio che fa parte di una unità causale, non importa quanto distante nello spaziotempo, costituisce un momento presente.
Forse questo punto di vista sembra più complicato del nostro orologio che ci vorrebbe fare credere esista un tempo universale, ma è molto più vicino al mondo così come si presenta a noi ogni giorno.
E’ il tempo della nostra vita e non il tempo dell’orologio.
Innanzitutto complimenti per il nuovo sito.
Il fatto che il passato sia qualcosa di utile, ma concettuale è anche avvalorato dalla nostra esperienza.
Noi non facciamo mai esperienza del passato. Quando noi facciamo riferimento ad una esperienza passata, lo facciamo attraverso un pensiero che avviene ora. Tutto avviene ora.
Non si può mai uscire dal presente, che quindi deve essere esteso e articolato per contenere l’esistente.
Infatti. Contrariamente a quanto siamo abituati a pensare, “ora” non è un istante infinitesimo. Piuttosto è infinito.